Banche, UBS e RBS forniscono dati in calo

mercati-finanziariProsegue il calendario delle trimestrali dei principali istituti di credito europei, con risultati altalenanti. Negli ultimi giorni è stata la volta di UBS, con la banca svizzera che ha fatto registrare un utile netto di 827 milioni di franchi svizzeri nel terzo trimestre, contro i 2,068 miliardi di franchi svizzeri di un anno fa, quando un credito d’imposta di 1,3 miliardi di franchi aveva spinto al rialzo i risultati. L’utile ante imposte rettificato è arrivato a 1,3 miliardi di franchi, in aumento del 33 per cento rispetto a quanto realizzato nel corso del terzo trimestre 2015.

Fino al 30 settembre UBS ha raggiunto una riduzione dei costi netti annualizzata di 1,5 miliardi di franchi. Secondo la nota che accompagna i risultati, il Gruppo dichiara che continuerà ad adottare le misure necessarie per compensare i costi regolamentari più alti del previsto. In termini di scenario, UBS sottolinea il peso dell’incertezza macroeconomica e la conseguente avversione al rischio dei clienti e che i tassi d’interesse negativi o inferiori alle attese continuano a rappresentare un ostacolo.

Le giornate hanno visto protagonista anche la trimestrale di RBS: la Royal Bank of Scotland ha annunciato di aver chiuso il terzo trimestre con una perdita netta di 469 milioni di sterline, rispetto a un profitto di 940 milioni di sterline nello stesso periodo del 2015. I risultati sono stati peggiori delle stime di consenso del mercato che si attendevano una perdita di circa 230 milioni di sterline. Le performance della Banca sono state appesantite da costi straordinari di ristrutturazione e da spese legate alla chiusura di contenziosi legali. RBS ha comunicato che non riuscirà ad ottemperare alle richieste della Commissione Europea di procedere alla vendita di Williams & Glyn entro la fine del 2017.

Share This Post

Post Comment