Investire in vino conviene

Investire in vino? Conviene, un po’ – o anche meglio – come avviene per l’investimento sull’oro: si tratta infatti di un impiego relativamente sicuro, con il vino in grado di ergersi a vero e proprio bene rifugio al quale indirizzare i propri desideri di impiego in tutte quelle situazioni in cui sia preferibile stare alla larga da investimenti in asset più rischiosi, come quelli azionari.

A confermare la visione di cui sopra è stata, negli ultimi giorni, una recente ricerca condotta da Bloomberg, secondo cui i prezzi per il vino più pregiato sarebbero oggi ai massimi livelli dal mese di ottobre del 2011 e presto, salvo stravolgimenti, dovrebbero superare anche i record toccati nella prima parte di quell’anno. Guai, comunque, a investire con un ottica di brevissimo termine: la sicurezza di tale impiego sembra infatti esplicitarsi bene soprattutto mantenendo prospettive nel medio-lungo termine. Insomma così come alcuni vini danno il meglio di se “invecchiando”, anche il trading sul vino dovrebbe essere di ampio respiro.

Al di là di ciò, Bloomberg ha evidenziato che i vini e i fondi che li trattano sono visti dagli investitori proprio come il lingotto, un asset sicuro cui rivolgersi in tempi di avversione al rischio. Peraltro, le condizioni macroeconomiche favorevoli, l’offerta limitata e la crescente domanda da parte dei cinesi (e non solo) dovrebbero permettere al mercato del vino di crescere ancora – ha dichiarato sul quotidiano La Repubblica Chris Smith, gestore del Wine Investment Fund di Londra, che ha offerto un ritorno del 17 per cento nel 2016, con asset complessivi a 290 milioni di euro.

Insomma, se non sapete come diversificare il vostro portafoglio e siete ancora alla ricerca di un buon asset rifugio alternativo all’oro, provate a rivolgere lo sguardo al vino, e non ve ne pentirete!

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