Sterlina torna in apprezzamento, ecco perché

nasdaq tradingLa sterlina, dopo una parentesi di ampia debolezza, ha tornato ad apprezzarsi in misura ampia, toccando un massimo contro dollaro a 1,4348 GBP/USD e riuscendo così a recuperare contro euro da 0,80 a 0,79 EUR/GBP.

Per quanto concerne le principali determinanti che hanno favorito tale evoluzione, le principali sono state i dati di inflazione, salita più delle attese portandosi in marzo a 0,5 per cento a/a dallo 0,3 per cento di febbraio. Il movimento sta rientrando gradualmente, ma la reattività (soprattutto rialzista) del cambio ai dati, in un contesto dove il tema centrale è il referendum UE, è un segnale da non sottovalutare.

Per quanto riguarda i dati forniti dal Fondo Monetario Internazionale, che ha formulato un aggiornamento molto atteso sullo scenario internazionale, il FMI ha menzionato espressamente l’ipotesi Brexit come uno dei rischi principali a livello internazionale nei prossimi mesi, e ha rivisto al ribasso la crescita dell’economia britannica quest’anno da 2,2 punti percentuali a 1,9 punti percentuali (comunque, sempre più di quanto previsto per Stati Uniti e area euro), ma ha lasciato invariata a 2,2 punti percentuali quella dell’anno prossimo. Il 2016 sarebbe dunque un anno di rallentamento rispetto al 2,2 per cento del 2015.

Dunque, è possibile che l’effetto Brexit possa continuare a influenzare pesantemente sulle evoluzioni del cambio valutario della sterlina, anche se – riteniamo – lo stesso effetto possa gradualmente scemare man mano che verranno formulati dei responsi più certi su quella che potrebbe essere l’assunzione decisionale da parte della cittadinanza. Attualmente le propensioni sembrano essere orientate verso una maggioranza tenue, ma abbastanza stabile, per coloro che si dichiarano favorevoli a rimanere all’interno dell’area Ue.

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