Tassi, Banca canadese aumenta tasso di policy

Come gli analisti avevano largamente atteso, nel corso della recente sessione la Bank of Canada ha provveduto ad alzare il tasso di policy di 25 punti base (a 0,75 per cento), dando seguito a quello che è il primo rialzo da sette anni a questa parte.

Il governatore dell’istituto banchiere centrale Poloz ha dichiarato in tal senso che, con uno scenario di crescita solida quest’anno e l’anno prossimo (rispettivamente a 2,8 per cento e 2 per cento), la politica di tassi estremamente bassi non è più necessaria. Poloz ha inoltre sottolineato che le risorse inutilizzate si sono ridotte a un ritmo “significativo” e che le prospettive per occupazione e investimenti sono in rialzo ulteriore e giustificano la svolta di policy, pur in presenza di un’inflazione ancora contenuta.

La mossa è – come anticipavamo – tutt’altro che inattesa, e giunge per certi versi in pieno coordinamento con quella che è la policy della banca federale statunitense, che ha già provveduto quest’anno ad alzare due volte il tasso di interesse di riferimento, e compirà una simile mossa (la terza dell’anno, come da piani della stessa Yellen) entro la fine dell’esercizio.

Lo scenario centrale più probabile è questo punto che il FOMC statunitense possa ritagliarsi qualche mese in più di tempo per poter portare al rialzo i tassi di riferimento, spostando tale terza mossa (per altri 25 punti base) nell’ultima riunione disponibile, a dicembre. È invece molto più probabile che nella riunione di settembre il FOMC annunci l’inizio della riduzione dei reinvestimenti, come oramai viene considerato centrale dalla maggior parte degli analisti.

Vedremo se effettivamente tali passi si concretizzeranno nel corso dei prossimi mesi, e quali saranno le ripercussioni sui mercati finanziari.

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