BCE, tassi fermi ancora a lungo

trading-643722_960_720Negli ultimi giorni alcuni discorsi da parte dei banchieri europei hanno fornito alcune interessanti informazioni sull’evoluzione della politica monetaria della BCE. In particolare, Villeroy (Banca di Francia) ha recentemente dichiarato che la politica monetaria è efficace e la BCE deve proseguire in questa direzione. Tra l’altro, Villeroy ha fatto anche riferimento al surplus commerciale della Germania (circa il 9 per cento del PIL) e indicando che il paese dovrebbe utilizzare il surplus.

Anche Jazbec ha detto che la politica monetaria è efficace e che non vi è necessità di modificare il quantitative easing, con l’attuale struttura che – ricordiamo – è in scadenza a marzo 2017 e che potrebbe essere prorogata, secondo quanto asseriscono alcuni macroeconomisti, di almeno tre o sei mesi.

Secondo Weidmann (Bundesbank), i tassi di riferimento non dovrebbero restare così bassi oltre quanto necessario per la stabilità dei prezzi, e possibili problemi di alcune banche o alcuni Stati non devono essere di ostacolo alla normalizzazione della politica monetaria. Weidmann è in particolar modo tornato a paventare il rischio di un conflitto di interessi nella BCE tra la funzione di vigilanza e quella di politica monetaria, ed ha sostenuto che la mancanza di disciplina fiscale sta rendendo i debiti insostenibili in caso di rialzo dei tassi. Infine, ha giudicato “ingenuo” credere che la Germania possa sostenere la congiuntura europea con un piano di investimenti.

A questo punto, considerata la varietà di opinioni, bene attendersi tappe di avvicinamento alla prossima riunione BCE piuttosto movimentate, e non certo prive di possibili sorprese sul (mancato) interventismo dell’istituto monetario.

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