Dollaro ed euro, andamento del giorno

Il dollaro è calato leggermente rispetto ai massimi della giornata di martedì. La flessione non deve comunque trarre in inganno, considerato che la forza della valuta verde non è in discussione, supportato sia dalla salita continuativa dei rendimenti di breve e di lunga durata, che dal consolidarsi delle attese per il possibile (probabile) rialzo dei tassi di interesse di riferimento della Federal Reserve intorno alla metà del 2013 (forse, già nel primo trimestre dell’anno, se i dati macroeconomici dovessero andare meglio del previsto). La chiusura della settimana potrebbe inoltre confermarsi estremamente positiva qualora i dati i domani (vendite al dettaglio e fiducia del Michigan) dovessero rispettare le attese. Una volta superato tale ultimo scoglio, non rimarrà che attendere il FOMC di mercoledì 17 settembre.

Contemporaneamente, l’euro recupera rispetto al dollaro relativamente al minimo di martedì a quota 1,2860 EUR / USD, rientrando nell’area 1,29 EUR / USD. La debolezza intorno alla valuta unica europea è tuttavia più che evidente, e il discorso di Draghi in programma per questa serata non dovrebbe fornire particolari spunti utili per alimentare un cambio di direzione. È più probabile invece che qualche cambiamento possa avvenire domani, quando verranno pubblicati i dati della produzione industriale in Italia e dell’intera area euro. Appare essere piuttosto scontato che in caso di eventuali delusioni associate ad eventuali sorprese positive dai dati USA, il cambio verrà condotto in test sulla tenuta di 1,2860 EUR / USD. In caso contrario, bisognerà attendere ancora per l’inaugurazione di nuovi minimi.

Infine, per quanto concerne la sterlina ricordiamo come la valuta sia risalita fino a 1,62 rimbalzando su 1,6050 GBP / USD. Tra le vicende più significative ricordiamo come il governatore della Bank of England Mark Carney abbia ribadito come il momento in cui si dovrà iniziare ad incrementare i tassi si stia avvicinando, sebbene sia certamente prematuro cercare di ipotizzare un timing più preciso della prudenza manifestata. Il governatore ha inoltre ribadito le considerazioni espresse in un altro discorso, ammettendo quindi l’opportunità di alzare i tassi non subito, ma comunque nel breve termine. Complessivamente le aspettative sono quelle di un futuro recupero della sterlina verso quota 1,65 / 1,70 GBP / USD.

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