Anche oggi il dollaro ha proseguito il recupero già avviato mercoledì scorso, permettendo pertanto alla valuta statunitense di potersi avvicinare all’obiettivo di riuscire a chiudere pressoché stabile rispetto ai livelli di apertura della settimana.
Per quanto concerne i principali avvenimenti, nella giornata di ieri la quotazione della valuta verde era inizialmente scesa in virtù della pubblicazione dei dati negativi del Philly Fed, ma ha avuto poi modo di riprendersi sulla discesa post-BCE dell’euro.
L’impostazione complessiva rimane tuttavia ancora non-direzionale, ma forse qualcosa lo si potrà comprendere la prossima settimana, quando – nella giornata di mercoledì – si terrà sarà il FOMC. La Federal Reserve – è oramai quasi certo – lascerà ancora i tassi fermi, per cui sembra poco probabile che il biglietto verde possa trarre da qui spunti direzionali, a meno di indicazioni particolari nel comunicato, alle quali rimandiamo.
Qualche spunto in più potranno invece provenire dai dati: giovedì prossimo uscirà infatti la prima stima del Pil statunitense del 1° trimestre, atteso in rallentamento. Una correzione del biglietto verde su questo dato non sarebbe tuttavia da considerarsi “permanente”, in quanto potrebbe venire facilmente riassorbita già la settimana successiva in caso di un employment report (6 maggio) molto favorevole.
Dunque, per il momento non ci attendiamo particolari sorprese dalle evoluzioni del cambio del dollaro statunitense, né da quanto avverrà mercoledì in sede di FOMC. Una lettura del comunicato ci potrà però fornire alcune informazioni di maggior rilievo su quelle che saranno le discussioni in seno al comitato. Un cenno di maggiore attenzione è invece dedicato a quanto avverrà giovedì, con le pubblicazioni dei dati macro più importanti della prossima settimana.
