Dollaro verso chiusura settimana in rialzo

euro dollaroSe non vi saranno stravolgimenti nell’ultima parte di giornata, il dollaro si appresta a chiudere la settimana in rialzo, con un rafforzamento generalizzato non solamente nei confronti dei principali termini di riferimento, quanto esteso altresì alle valute emergenti. Il merito è anche dei dati macroeconomici in corso di pubblicazione, visto e considerato che i dati di ieri sugli ordinativi di beni durevoli e sul PMI manifatturiero sono risultati leggermente più deboli delle attese, pur rimanendo complessivamente positivi: ne è derivato un ritracciamento solo modesto non va a inficiare le buone credenziali della valuta verde sul breve e sul medio lungo termine.

I dati in arrivo questo pomeriggio (si attende la pubblicazione dell’ultima stima della produzione interna lorda per il secondo trimestre, e l’indice di fiducia finale delle famiglie del Michigan) dovrebbero fornire ulteriori conferme favorevoli. Se così sarà, il dollaro chiuderà in maniera piuttosto agevole una settimana che l’ha vista rafforzarsi ulteriormente nei confronti del basket valutario di riferimento e, soprattutto, nei confronti dell’euro.

In materia di informativa fondamentale sul dollaro, ricordiamo altresì che ieri Lockhart, della Federal Reserve, ha segnalato il rischio che un apprezzamento molto forte del dollaro possa indebolire la crescita e l’inflazione. Effettivamente l’impressione è che vi sia troppa euforia sul rafforzamento della valuta verde, e che questo possa alla lunga deteriorare alla base la convinzione sulla scelta del timing del primo rialzo Federal Reserve, in programma il prossimo anno tra il primo trimestre (improbabile) e il secondo trimestre (più probabile).

Fulcro di tutto sarà il report per l’occupazione, principale determinante che potrebbe convincere definitivamente la Fed ad abbandonare l’attuale livello dei tassi. Se infatti l’employment report diffonderà dei dati positivi relativamente ai nuovi occupati, e conseguentemente alla diminuzione del tasso di disoccupazione (che è comunque già intorno a un ottimo 6,1%), la Federal Reserve potrebbe rompere gli indugi in modo definitivo e, fin dalla prossima riunione, fornire una stima di massima (implicita) sul rialzo dei tassi. Se invece i dati del report sull’occupazione dovessero mostrare una delusione più o meno ingente, il trend rialzista del dollaro subirebbe una pausa.

Share This Post

Post Comment