Inflazione e forex trading

Il tasso di inflazione di un’economia è una delle principali determinanti dello stato di salute di un Paese, indicando il livello generale dei prezzi di beni e di servizi. Generalmente, e a parità di altre condizioni, un tasso di inflazione superiore al previsto è generalmente negativo per la valuta associata in quanto il livello dei prezzi è relativamente più alto dell’inflazione in altri Paesi, diluendo così il suo valore.

Il tasso di inflazione di un’economia e il potere d’acquisto della sua moneta sono inversamente correlati, dove un tasso di inflazione più basso si traduce in un miglioramento del potere d’acquisto.

La differenza tra i tassi di inflazione di due valute è nota come differenziale d’inflazione e se comincia ad allargarsi, si dovrebbe procedere con l’acquisto di una valuta a bassa inflazione e con la vendita di una valuta con l’inflazione più alta.

Il principale comunicato di dati per l’inflazione è l’indice dei prezzi al consumo (IPC), in grado dunque di costituire uno dei più forti indicatori della salute di un’economia.

Un alto tasso di inflazione scoraggia gli investimenti, riduce il potere d’acquisto dei consumatori e rende la pianificazione per il futuro più difficile. Al contrario, un tasso di inflazione basso e stabile incoraggia gli investimenti, aumenta il potere d’acquisto dei consumatori e permette alle imprese di pianificare più facilmente il futuro.

Naturalmente, i forex trader non possono certamente orientare tutte le proprie decisioni di investimento sulla sola lettura del tasso di inflazione, anche se una divergenza tra le attese degli analisti e il dato reale può effettivamente fungere da mover per i cambi della valuta interessata da tale spunto.

Meglio invece far sì che questa analisi fondamentale sia accompagnata da altre analisi sull’andamento delle determinanti della valuta, per poter arrivare a disporre di un quadro più omogeneo sul da farsi.

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