Inflazione Italia, dati confermati ad aprile

Nel comunicato risalente a qualche giorno fa, l’Istat ha confermato la lettura preliminare sull’inflazione risalente al mese di aprile per quel che riguarda l’indice armonizzato Ue (0,8 per cento mese su mese, 2 per cento anno su anno) ma ha contemporaneamente scelto di rivedere verso l’alto, nella misura di un decimo di punto percentuale, la variazione sia congiunturale che tendenziale dell’indice NIC (a 0,4 per cento mese su mese e 1,9 per cento anno su anno).

In entrambi i casi, affermano i principali commenti alla luce di quanto pubblicato dall’Istituto nazionale di statistica, si tratta di un massimo livello nel corso degli ultimi quattro anni. La revisione è dovuta ai rincari ancora più accentuati di quanto stimato in precedenza per i servizi ricettivi e di ristorazione (+2 per cento mese su mese); inoltre, si evince dalle statistiche formulate dall’Istat, i prezzi di abbigliamento e di calzature nonché di bevande alcoliche e di tabacco, precedentemente visti in calo (rispettivamente di due e un decimo), sono ora stimati stabili.

In ogni caso, la salita di aprile si conferma dovuta pressoché interamente ai capitoli più sensibili all’effetto-Pasqua (oltre a alberghi e ristoranti, i servizi di trasporto). Pertanto, gli analisti ritengono che l’inflazione possa tornare a calare già dal mese corrente, per un livello pari a 1,6 per cento sull’armonizzato e a 1,5 per cento sull’indice nazionale.

Naturalmente, l’appuntamento con la “prova” di tali riflessioni non può che essere slittato tra qualche settimana, quando verranno diffusi gli aggiornamenti relativi all’andamento dell’inflazione, a conferma o a smentita di quanto gli osservatori ritengono essere piuttosto probabile in relazione al trend del dato statistico di cui sopra.

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