Manchester United, stagione da dimenticare: fuori dalla Champions e titolo in discesa

di Enza Petruzziello

manchester unitedUna stagione disastrosa. Eliminato prima dalla fase a gironi della Champions League e poi uscito anche dall’Europa League nel derby inglese contro il Liverpool, sesto in Premier League, il grande Manchester United continua a deludere. In un campionato all’insegna degli outsiders in cui il Leicester sta sbalordendo e il Tottenham non è da meno, il club più titolato d’Inghilterra, e tra i più importanti a livello mondiale, ha disilluso tutte le aspettative. Colpa di un allenatore, Louis van Gaal, che molti vorrebbero già esonerato. La gestione biennale del ct olandese è stata devastante sia sotto il profilo sportivo che economico: in Borsa le azioni dei Red Devils hanno infatti perso un terzo del valore. I rapporti tra calcio e finanza non sono sempre lineari e motivati dai risultati del campo (ne sa qualcosa la Juventus, che rappresenta un ottimo esempio di squadra vincente il cui titolo resta in affanno).
Una storia travagliata quella tra Manchester United e Louis van Gaal. Due stagioni in cui l’allenatore olandese non è riuscito a entrare nel cuore dei tifosi né a incidere a livello di risultati e gioco direttamente sui suoi calciatori, rendendosi per lo più protagonista in polemiche e discussioni fuori dal campo. La mancata qualificazione alla prossima edizione della Champions si è rivelata un disastro da 45 milioni di euro che vanno a sommarsi agli oltre 350 che i Red Devils hanno investito durante la gestione biennale dell’attuale manager. Archiviata la possibilità di competere per il titolo in Premier dove il Leicester di Ranieri ha fatto saltare tutto, uscito dalla Coppa e retrocesso in Europa League, lo United resta a questo punto aggrappato alla competizione continentale minore per dare un senso alla propria stagione. In attesa della rifondazione, che per i diavoli rossi comincerà il 1° luglio da Josè Mourinho scelto dalla dirigenza per riportare il Manchester United sul tetto d’Europa e rendendolo già l’allenatore più pagato della storia con un triennale da 75 milioni di euro, 60 milioni di sterline. Si parla dunque di 25 milioni di euro a stagione, quasi il doppio di quanto sta guadagnando attualmente van Gaal. E gli ultimi rumors parlano anche di un possibile acquisto di Ibrahimovic, in scadenza di contratto a giugno col Paris Saint Germain. Secondo la stampa inglese, il club sarebbe disposto a fare follie pur di assicurarsi il 34enne attaccante svedese.
Lo United, insomma, punta a riprendersi il posto che gli spetta nell’elite del calcio inglese ed europeo attraverso una nuova campagna di investimenti milionari dopo quella della scorsa estate. Sperando di poter recuperare le perdite di quest’anno. L’avventura biennale del ct olandese è costata in termini sportivi e economici. Oltre ai capitali spesi per rivoluzionare la rosa, infatti, si registrano anche perdite del titolo in Borsa per circa 900 milioni di euro. Le sconfitte, il rendimento deludente, l’impossibilità di lottare per un trofeo hanno fatto sì che la quotazione del Manchester calasse di quasi un terzo negli ultimi due anni. Basti pensare che il prezzo del titolo azionario è sceso da 19,58 a 13,33 dollari negli ultimi 21 mesi. Ad attutire il colpo, fortunatamente, un fatturato complessivo di 554 milioni che si mantiene ai livelli dei grandi club internazionali come Real Madrid e Barcellona. Lo United resta quindi, il terzo club più ricco al mondo anche se è ancora zavorrato dal leverage buyout (acquisto a debito) con cui i Glazer comprarono la squadra nel 2005. I Red Devils pagano interessi elevatissimi: 46 milioni i costi finanziari nel 2014-15 che bruciano il margine. Possono però vantare mezzo miliardo di entrate, grazie ai ricchi contratti di Chevrolet e Adidas, e ai ricavi derivanti dalle tv risultati in crescita del 31,3%.

Share This Post

Post Comment