Pagamenti alle aziende, Italia ultima nell’Unione Europea

denaro manichinoSecondo quanto affermano gli ultimi dati statistici di riferimento, l’Italia sarebbe sempre ultima nell’Unione Europea per quanto concerne i pagamenti alle aziende, forte di un arco temporale di pagamento più che doppio rispetto al limite che è stato fissato dalla Commissione Europea.

A conferma dei dati particolarmente gravi per il tessuto imprenditoriale italiano vi è anche l’evidenza della Cgia, che ha ricordato qualche giorno fa che la Commissione Europea non avrebbe ancora ritirato la procedura di infrazione che era stata avviata nei confronti del nostro Paese, proprio per i ritardi dei pagamenti e per la non applicazione corretta della relativa direttiva UE, nel giugno del 2014.

La Cgia ricorda in tal proposito che il nostro Paese è stato accusato di saldare i conti con grave ritardo e non come previsto dalle regole comunitarie, che fissano in 30 o 60 giorni dall’emissione della fattura i termini di pagamento. E anche se gli ultimi 3 governi che si sono succeduti nel corso degli ultimi anni hanno complessivamente messo a disposizione più di 56 miliardi di euro per poter abbassare lo stock, lo smaltimento dei debiti della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese rimane ancora un problema evidentemente irrisolto.

In Europa, conclude poi la Cgia con il suo segretario, Renato Mason, nessun altra Pubblica amministrsazione si comporterebbe in maniera così negativa. E sebbene sia evidente come negli ultimi anni le cose siano peggiorate, il gap con i principali partner economici italiani rimane piuttosto elevato:in Francia i fornitori vengono pagati mediamente dopo 58 giorni, nel Regno Unito dopo 30, in Germania dopo 15.

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