Quali studi servono per diventare un traduttore

Diventare un bravo traduttore non è affatto facile, ma se volete iniziare a costruire un percorso professionale in tal senso, non potete che iniziare dall’acquisizione dei migliori requisiti di formazione.

Di fatti, anche se in casi molto rari – se siete veramente bilingue e un ottimo scrittore e traducete solo argomenti generali – potete fare a meno dell’istruzione formale, noterete come la maggior parte dei traduttori abbia esperienza negli studi di traduzione. L’altra eccezione è se vi avvicinate alla traduzione da un campo specialistico. Ad esempio, se siete bilingue e avete diversi anni di esperienza nel settore farmaceutico e volete diventare un traduttore, teoricamente “potreste” fornire traduzioni farmaceutiche senza ulteriori requisiti.

Ad ogni modo, giova rammentare come la maggior parte dei linguisti sia in possesso di una laurea, anche se le tendenze recenti indicano che sempre più traduttori sono istruiti a livello di master. Il più grande vantaggio nello studio della traduzione è il fatto che molti corsi tendono ad essere molto pratici e vi forniranno subito le prime competenze di cui avrete bisogno una volta trovato un lavoro.

Inoltre, in un mercato così competitivo, ogni dettaglio conta per farvi risaltare. Sebbene l’istruzione sia importante, una risorsa ancora più preziosa è l’esperienza che avete maturato: provate ad aggiungere stage o lavoro volontario ai vostri studi per costruire un buon portfolio e migliorare il vostro curriculum vitae.

Cercate inoltre di non sottovalutare la possibilità di poter compiere delle esperienze formative all’estero, lavorando dunque come traduttore in entrambi i sensi, e su diversi territori di riferimento, e mercati professionali. Si tratta di un valore aggiunto che non passerà inosservato nel momento in cui andrete a candidarvi presso un’agenzia di traduzioni!

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