Quanto cresce l’economia USA

L’ultima stima legata alla crescita del PIL statunitense nel corso del primo trimestre dell’anno ha fornito l’indicazione di spinta dello 0,7% t/t ann., e dunque al di sotto del consenso che prevedeva un incremento di 1% t/t ann. Non è peraltro una novità: ancora una volta, infatti, il primo quarto dell’anno è in grado di registrare una dinamica sensibilmente inferiore alla tendenza, influenzata negativamente dai consumi e dalle scorte.

Nel dettaglio, i consumi sono rimasti praticamente fermi, con una variazione di 0,3% t/t ann., ma sarebbe comunque opportuno evitare di saltare a conclusioni troppo negative sulla spesa delle famiglie, visto e considerato che il dato risulta essere influenzato soprattutto dal fatto che i servizi sono stati in netto rallentamento per l’influenza del clima, e che le previsioni per il secondo trimestre vedono un netto rimbalzo, sostenuto dal mercato del lavoro al pieno impiego e da indici di fiducia su livelli molto elevati.

In aggiunta a ciò, si noti come dietro il numero deludente della crescita complessiva, si nascondono i dati positivi relativi agli investimenti fissi delle imprese, che sono in forte aumento dopo tre trimestri di variazioni piuttosto tenui, e i dati relativi agli investimenti residenziali, in decisa accelerazione.

Infine, tra le altre statistiche rileviamo come la spesa pubblica si sia contratta di -1,7% t/t ann. Emerge altresì che le esportazioni nette contribuiscono per 1 punto percentuale alla crescita del PIL, mentre le scorte sottraggono -0,9 punti percentuali.

Insomma, complessivamente, nonostante la revisione al ribasso della stima di crescita del PIL, i dati sono comunque da leggersi in maniera positiva per il segnale di crescita degli investimenti fissi delle imprese, nell’auspicio che il secondo trimestre veda finalmente un rimbalzo significativo dei consumi e delle scorte. Anche alla luce di ciò, gli analisti confermano le stime di crescita annua in misura superiore al 2%.

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