USA, produzione industriale invariata

Nel corso degli ultimi aggiornamenti sui dati macro provenienti dagli Stati Uniti, notiamo come nel mese di febbraio la produzione industriale sia rimasta invariata su base mensile, dopo aver subito una lieve flessione per 0,1 punti percentuali nel corso del precedente mese di gennaio (rivisto da -0,3 per cento su base mensile).

Più nel dettaglio, i dati di output sostengono che nel settore manifatturiero la produzione sia cresciuta a un ritmo rapido, +0,5 per cento mese su mese, ricalcando pertanto il buon ritmo che già si era avuto modo di apprezzare nel corso del precedente mese di gennaio (rivisto da 0,2 per cento mese su mese), e segnando così il sesto aumento consecutivo, spinto da rialzi diffusi a tutti i segmenti. Per quanto concerne gli altri settori, il comparto estrattivo registra attività in aumento di +2,7 per cento mese su mese, dopo +2,2 per cento mese su mese rilevato nel periodo immediatamente precedente.

Peraltro, così come già avvenuto nel corso del precedente mese di gennaio, la produzione totale è frenata dalla correzione delle utility (-5,7 per cento mese su mese, dopo -5,8 per cento su base mensile) dovuta al clima mite. La debolezza delle utility frenerà anche la domanda di consumi di febbraio, come già visto a gennaio e determinerà probabilmente un rallentamento della crescita del PIL nel primo trimestre dell’anno, nonostante l’aspettativa di un rimbalzo a marzo. I dati del manifatturiero però restano positivi e sosterranno la domanda.

Vedremo a questo punto come si evolveranno i dati nel corso dei prossimi mesi, con la consapevolezza che la produzione industriale potrebbe comunque conservarsi all’interno di un percorso di sostenibile crescita, con qualche sporadica accelerazione che potrebbe trainare verso l’alto le percentuali di sviluppo dell’output locale a stelle e strisce, in linea con le attese dei principali analisti finanziari.

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